22 Aprile 2021

Odio online sul web: la riflessione di Maura Gancitano (Progetto Tlon)

Come per tutti gli esseri umani, succede anche a me di cadere nella trappola di convinzioni preconcette. A volte un intero sistema di giudizi scatta nella mia testa in modo più o meno automatico, senza che la percezione personale da cui proviene abbia già passato l’esame di realtà. Ancora una volta ne prendo consapevolezza, mentre guardo stupita il video Instagram in cui Maura Gancitano espone allo sguardo di migliaia di persone la sua sofferenza di vittima di odio online, testimoniando attraverso la sua esperienza diretta come “lo spazio pubblico digitale è diventato un ambiente tossico dove si riversano tutte le frustrazioni, tutti i bisogni di giudicare le persone, tutto quello che non si può trasformare altrove.” La voce si spezza in alcuni passaggi, nello sforzo di contenere l’intensità emotiva, gli occhi si fanno a volte lucidi. Le sue lacrime trattenute demoliscono di colpo quello che ora riconosco come un mio pregiudizio. Perché, lo fanno? Perché non provengono da un’adolescente ancora in crescita – Maura è una donna di 35 anni, madre di due bambini – né da un soggetto con particolari fragilità esistenziali. Maura, infatti, è scrittrice, filosofa e fondatrice del progetto Tlon. Ha già pubblicato diversi saggi e tenuto centinaia d’incontri in Italia e all’estero sui temi della filosofia, dell’educazione di genere, del digitale, della letteratura. Sentendo il dolore di Maura, realizzo che essere adulti centrati, professionisti consapevoli e riusciti, con quella che lei stessa definisce “una vita felice” non mette al riparo dal potere distruttivo degli attacchi online. 

Tra le povere macerie lasciate a terra da questi attacchi, si muovono rabbia, tristezza, frustrazione, senso di svalutazione di sé e del proprio pensiero. E si producono, nel medio-lungo periodo, quelle conseguenze più sottili che vanno ad influenzare le scelte che compiamo a livello di comunicazione con l’esterno: “non mi sento libera di esprimere la mia autenticità perché qualunque cosa io faccia sarà giudicata sbagliata da qualcuno.” Un esempio? “Se pubblichiamo delle cose molto complesse, siamo troppo complicati, vogliamo fare gli intellettualoidi; se pubblichiamo delle cose semplici ci sono alcuni accademici che dicono che noi semplifichiamo troppo. Capite che diventa sempre più difficile stare sul web?” Ma se da una parte diventa sempre più faticoso, dall’altra il periodo corrente, fortemente connotato dal macro-fenomeno della pandemia, ci spinge sempre più a spostare interi processi di vita dal piano di realtà concreta alla dimensione virtuale dell’online. All’incontro dal vivo, si sostituisce quello nello spazio pubblico digitale – l’unico praticabile ai tempi del distanziamento sociale. Maura ci ricorda come lei l’abbia sempre difeso, questo spazio comune che ci permette il confronto nonostante la lontananza fisica; ma le sue parole, alla fine, lasciano intuire che forse non ne sia valsa la pena. Nutriamo con lei questo dubbio, quando ci racconta: “(…) non avete idea di tutto quello che succede dietro, di tutto quello che io leggo su di me, anche in gruppi privati non di estrema destra o complottisti, ma di persone che parlano di diversità ed inclusione e poi scrivono delle cose sessiste terribili… gruppi di persone che si definiscono femministe e poi scrivono delle cose becere e si sentono in diritto di dire qualunque cosa, giudicando la vita di una persona.” Sarebbe difficile, a questo punto della Storia in cui tutti siamo immersi, stabilire in quale misura il mondo interconnesso di oggi ci ha liberato di confini e in quale, ci ha portato, tutti, a un solo passo di distanza dalla gogna pubblica. Sta a noi, viaggiare tra questi due estremi decidendo volta per volta verso quale direzione orientare le nostre scelte e le nostre azioni. Per abbattere confini o per inchiodare alla gogna. 

“Mi occupo di questo da tanti anni (dell’odio online, N.d.R.), ma mi sembra di svuotare il mare con il cucchiaino. Ed è sempre peggio. Smettiamo di giudicarci e di giudicare le altre persone, smettiamo di alimentare il cinismo, smettiamola!” Accogliere l’appello di Maura è responsabilità di tutti noi; significa tutelare lo spazio pubblico digitale perché non diventi “un’occasione sprecata”, un mondo impregnato di giudizio e disprezzo in cui l’odio trasmigra dalla dimensione virtuale per piantare i suoi semi avvelenati nella concretezza della vita quotidiana. 

Ringrazio Maura Gancitano per aver coraggiosamente condiviso la sua esperienza e rifletto su quanta forza d’animo ci abbia dimostrato, nell’offrirci immagini e parole in cui la sua vulnerabilità, il suo dolore, testimoniano in modo autentico la pervasività maligna di un fenomeno – quello dell’odio online – che colpisce indiscriminatamente e in modo feroce.

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