di Rebecca Saccardi
Nell’era digitale in cui viviamo, il discorso d’odio online e la polarizzazione politica sono due fenomeni fortemente interconnessi.
La polarizzazione non è certo un problema nuovo, introdotto dai media digitali o dalle piattaforme online. Tuttavia, oggi, essa è più manifesta e più diffusa tra i vari ambienti mediali. Ciò che cambia rispetto al passato è il modo di esibirla e, soprattutto, di farla circolare.
Che cos’è la polarizzazione politica?
Essa può essere definita come una netta divisione o, più precisamente, un’accentuazione delle differenze tra due posizioni politiche. In ambito accademico, il concetto è stato spesso diviso in due categorie principali: la polarizzazione ideologica e la polarizzazione affettiva.
La prima si riferisce alla divergenza di punti di vista su specifiche issues. La seconda, invece, fa riferimento ad un forte antagonismo tra i sostenitori di diversi partiti politici. Tale ostilità non è necessariamente basata su specifiche differenze ideologiche, ma piuttosto su un sentimento di rabbia, disprezzo o avversione verso i membri dell’altro gruppo.
Polarizzazione politica e hate speech
Come già accennato, il fenomeno della polarizzazione politica (specialmente nella sua dimensione affettiva) è intensamente collegato a quello dell’hate speech online.
Quest’ultimo, caratterizzato da messaggi aggressivi, diffamatori e discriminatori, trova sicuramente terreno fertile in contesti politicamente polarizzati, dove le emozioni e le tensioni sono già elevate. In queste circostanze si viene infatti a creare un clima di intolleranza e di odio verso i membri del partito avversario, che si riflette anche nelle conversazioni online.
Criticità
La correlazione tra polarizzazione politica e discorso d’odio online evidenzia diverse preoccupazioni. Prima di tutto, entrambi i fenomeni rappresentano una minaccia per la democrazia, poiché compromettono la qualità del dibattito pubblico e scoraggiano la partecipazione politica di chi ha opinioni diverse. Questo insidioso legame può anche intensificare tensioni e conflitti tra gruppi sociali, aumentando il rischio di violenza e discriminazione verso minoranze o individui vulnerabili. Un altro aspetto critico è che la polarizzazione politica ed il discorso d’odio online facilitano enormemente la diffusione di disinformazione e di fake news, ostacolando un dibattito informato e basato su fatti verificabili.
Tutto ciò risulta ancora più allarmante, se consideriamo il fatto che i contenuti polarizzanti sono anche quelli più apprezzati e condivisi dagli utenti in rete, grazie al loro alto livello di interazione. Questa dinamica finisce per generare un circolo vizioso che incoraggia anche gli utenti più “pacati” a trasformare i loro argomenti in contenuti più aggressivi e polarizzanti, proprio per ottenere una più ampia visibilità.
Conclusione
In un’epoca come quella attuale, in cui le informazioni si propagano rapidamente attraverso la rete, risulta perciò cruciale contrastare tale tendenza distruttiva, promuovendo un dibattito rispettoso, informato ed inclusivo. Solo così possiamo sperare di costruire un futuro digitale pacifico per tutti.